Il mistero della coscienza

La coscienza da sempre è oggetto di studio, di tanti studiosi e di numerose discipline tuttavia ad oggi il mistero della coscienza persiste. L’enigma risiede nella nostra capacità di percepire, sentire e pensare, la nostra esperienza soggettiva. Sebbene le esperienze coscienti correlino con specifici schemi di attività neurale, alcuni studiosi sono convinti che queste non possano essere ridotte a meri processi cerebrali. La ricerca sulla coscienza è sempre stata di profondo interesse per varie discipline scientifiche, tra cui le neuroscienze, la psicologia e la psichiatria, oltre ovviamente a quelle umanistiche e religiose, alcune in particolare cercano di comprendere come emerga la coscienza, come sia rappresentata nel cervello e come influisca sul comportamento umano.

Lahav e Neemeh propongono una nuova prospettiva. Suggeriscono che la coscienza sia un fenomeno relativistico, simile al modo in cui la velocità varia con il punto di vista dell’osservatore in fisica. Da questa prospettiva, la coscienza può manifestarsi in modo diverso per diversi osservatori o quadri cognitivi. Gli autori affermano che la nostra esperienza cosciente non deriva dai calcoli all’interno del cervello, ma da un processo di misurazione fisica. Diversi tipi di misurazioni, come quelle sensoriali rispetto a misurazioni neurali dirette, rivelano aspetti variabili dello stesso fenomeno sottostante: la coscienza. Il fatto che non possiamo trovare l’esperienza cosciente effettiva durante la misurazione dell’attività cerebrale è dovuto al fatto che stiamo misurando dal punto di vista cognitivo sbagliato, quindi secondoquesto studio il cervello non crea la nostra esperienza cosciente, almeno non possiamo misurarla. Questa teoria potrebbe aprire a implicazioni significative.

Riconoscendo la coscienza come concetto relativistico, questa teoria cerca di colmare un divario, offrendo una possibile soluzione al difficile problema della coscienza, ossia comprendere in modo sfuggente come i processi neurali diano origine alle nostre ricche esperienze coscienti. Potrebbe gettare luce su quando la coscienza emerge nella storia evolutiva, quando i feti o i neonati diventano coscienti, quali pazienti con disturbi della coscienza sono veramente coscienti e persino quali sistemi di Intelligenza Artificiale possiedono un certo grado di coscienza.

Paola Giannetakis

Ricerca Originale:
A Relativistic Theory of Consciousness by Nir Lahav et al. Frontiers in Psychology