Interfaccia uomo-computer

Un’interfaccia uomo-computer, nota anche come HCI è il punto di interazione tra un utente umano e un sistema informatico. Questo può assumere molte forme, da una tastiera fisica e un mouse a uno schermo touchscreen o a un assistente virtuale attivato dalla voce e molto altro.

L’obiettivo di un’interfaccia uomo-computer è consentire agli utenti di interagire con i sistemi informatici in modo naturale, intuitivo ed efficiente. Un’interfaccia ben progettata può aiutare gli utenti a completare compiti in modo rapido e facile, senza richiedere loro di imparare comandi o procedure complicate o confuse. Esistono molti tipi di interfacce uomo-computer:l’interfaccia grafica utente è forse il tipo più comune di interfaccia uomo-computer. Utilizza elementi visivi come finestre, icone, menu e pulsanti per consentire agli utenti di interagire con un sistema informatico. Il vantaggio di una GUI è che generalmente è facile da usare e intuitiva, anche per gli utenti principianti. L’interfaccia a riga di comando (CLI) è basata su testo che consente agli utenti di interagire con un sistema informatico digitando comandi in un terminale o in una finestra della console. Le interfacce CLI sono spesso utilizzate da sviluppatori e utenti esperti che necessitano di un controllo dettagliato su un sistema, ma possono essere intimidatorie e difficili da usare per gli utenti principianti. Un’interfaccia touchscreen consente agli utenti di interagire con un sistema informatico toccando uno schermo con le dita o uno stilo. Questo tipo di interfaccia è spesso utilizzato in smartphone, tablet e altri dispositivi mobili. Le interfacce touchscreen possono essere molto intuitive e facili da usare, ma possono anche essere soggette a inserimenti accidentali e potrebbero non essere adatte a determinati tipi di compiti. Un’interfaccia utente vocale consente agli utenti di interagire con un sistema informatico utilizzando comandi e risposte in linguaggio naturale. Questo tipo di interfaccia è spesso utilizzato negli assistenti virtuali come Siri, Alexa e Google Assistant. Le VUI possono essere molto convenienti per compiti a mani libere, ma possono anche essere soggette a errori e fraintendimenti. Esistono quindi delle strette correlazioni tra i modelli cognitivi umani e quelli sviluppati dalle interfacce, queste vengono analizzate con un approccio interdisciplinare che esplora l’interazione complessa tra le persone e i dispositivi informatici.

Alcune considerazioni risultano importanti, qualsiasi interazione umana comporta delle risposte agli stimoli. Le interfacce quindi comportano profonde implicazioni psicologiche, influenzando come le persone percepiscono, comprendono e utilizzano i sistemi informatici. Il design dell’interfaccia, ad esempio, influenza la percezione visiva degli utenti, guidandoli a concentrarsi su determinati elementi. Gli psicologi studiano come colori, dimensioni, disposizione e altri aspetti visivi influenzino l’attenzione e la comprensione. L’interfaccia incide sull’apprendimento e sulla memorizzazione delle informazioni. Gli utenti imparano a interagire con un’interfaccia attraverso l’esperienza pratica, e il design può agevolare o ostacolare questo processo di apprendimento. L’interfaccia può anche modellare la cognizione e il comportamento dell’utente, il modo in cui le opzioni vengono presentate può influire sulle decisioni degli utenti e sulle azioni intraprese durante l’interazione. Allo stesso tempo può suscitare risposte emotive negli utenti, influenzando l’esperienza generale come frustrazione o soddisfazione negli utenti a seconda della facilità d’uso e dell’efficacia nel raggiungere gli obiettivi, influenzando l’adozione e l’utilizzo continuativo dell’interfaccia.

Un aspetto oggetto di studio è quello legato alle dipendenze, con il crescente utilizzo di dispositivi digitali e applicazioni interattive, si è osservato un aumento delle problematiche legate all’uso eccessivo, che possono manifestarsi in dipendenza tecnologica, alcune caratteristiche catturano l’attenzione degli utenti in modo così intenso da generare un ciclo di utilizzo compulsivo. Elementi come notifiche, likes, feedback immediato e premi possono attivare il sistema di ricompensa del cervello, simile a come accade nelle altre tipologie di dipendenze comportamentali.

Paola Giannetakis